sabato 21 settembre 2013

venerdì 14 giugno 2013

Studi di Prospettive

Non è bene stare a digiuno di prospettiva, così ho pensato di allenarmi un po'...ecco alcuni studi presi dal fascicolo della DeA sul corso di fumetto Disney.
Prospettiva angolare o accidentale con due punti di fuga.

Prospettiva angolare 


prospettive di paesaggi urbani

Prospettive angolari con punti di vista diversi. 

Prospettiva con tre punti di fuga vista dall' alto.

Prospettiva a tre punti di vista dal basso

Prospettiva a tre punti di fuga con punto di vista ribassato.
Prospettiva a due punti di fuga con figure umane.

Prospettiva  con tre punti di fuga e punto di vista rialzato.

domenica 28 aprile 2013

A volte ritornano...come in una favola!

Certo che il tempo passa davvero in fretta....nel frattempo ho realizzato alcuni lavori tra cui queste illustrazioni basate sulla favola di Oscar Wilde: Il Gigante egoista. Nelle didascalie trovate la trama in breve, spero che sia il racconto che le immagini possano piacervi!







Il Gigante, dopo essere stato dal suo amico, il mago di Cornovaglia, per sette anni, tornò al suo castello. Lì trovò molti bambini che giocavano nel suo giardino ed erano felici. Ma il Gigante, infuriato, li scacciò tutti, costruì un muro e pose un cartello con scritto:
CHI ENTRERÀ NEL GIARDINO SARA'SEVERAMENTE PUNITO
Così nessun bambino entrò più in quel giardino.
Poi in tutta la città arrivò la primavera; l'unico posto in cui era ancora inverno era il giardino del Gigante: quest'ultimo era molto preoccupato perché il suo giardino era molto brutto, freddo e soffiava un vento terribilmente gelido. Ma un giorno, dal suo letto sentì un uccellino cantare e gli sembrò la canzone più bella che avesse mai udito. Guardò fuori e vide che la Primavera era arrivata e con lei erano tornati i bambini.

Così il Gigante si accorse di quanto egoista era stato e, vedendo un bambino che a causa della sua minuta statura non riusciva a salire su di un albero (mentre tutti gli altri c'erano riusciti), si commosse. Quindi si avvicinò al bambino e, sollevandolo da terra, lo pose sull'albero. Il bambino fu davvero felice e per gratitudine baciò il Gigante. Negli anni che seguirono, i bambini tornarono nel giardino, ma il bambino da cui il Gigante era stato baciato (e per questo era il suo preferito) non si fece più vedere. Ogni giorno il Gigante aspettò che tornasse fino a che divenne vecchio. Chiese anche ai bambini dove fosse finito ma tutti gli risposero che non lo conoscevano e che non lo avevano mai visto.

Una mattina d'inverno, attraverso la finestra, il Gigante vide il bambino ai piedi un albero dai fiori bianchi. Si sentiva felicissimo e corse verso di lui. Quando il Gigante vide che il bambino portava alle mani e ai piedi segni di chiodi; gli domandò chi fosse stato l'autore di una simile crudeltà. Il bambino rispose che quelle erano le ferite dell'Amore e che, poiché una volta il Gigante gli aveva permesso di giocare nel suo giardino, ora lui gli avrebbe permesso di giocare nel suo che era il Paradiso: quel bambino che aveva baciato il Gigante infatti non era altri che Gesù bambino.
Quando i bambini tornarono nel giardino per giocare, trovarono il Gigante disteso per terra, morto, ricoperto di fiori bianchi e con un gran sorriso stampato sulla faccia.